giovedì 5 maggio 2016

Penny Dreadful. Commento

Hai da poco iniziato a recuperare (su Netflix) Penny Dreadful in vista della 3ª stagione. Che la tua mogliera desidererebbe vedere assieme a te.
Penny Dreadful è il famoso telefilm statunitense/britannico di genere horror - già cult - che intreccia le storie immaginarie di personaggi della letteratura horror di fine '800. Nella fattispecie, il Dott. Frankenstein e la sua Creatura, Van Helsing, Mina Murray e i vampiri, Dorian Gray, il Dott. Jekyll, licantropi, streghe, demoni e forze oscure varie, alle prese con la loro alienazione nella Londra vittoriana.

Lo show prende il nome dalle omonime pubblicazioni britanniche del XIX sec. i penny dreadful, ossia i giornaletti da quattro soldi (un penny, appunto) equivalenti alle pulp magazine d'oltreoceano, ai feuilleton francesi e ai "romanzi d'appendice" d'italiana memoria. Si trattava spesso di narrazioni a puntate dei cd. "romanzi fiume" (che complessivamente arrivavano a superare anche le 800 pagg!) arricchite da illustrazioni e caratterizzate da suspance, colpi di scena finali, riassuntini e anteprime dei cap. successivi. Ma anche da toni eccessivamente enfatici, banali e sgrammaticati. Queste pubblicazioni erano infatti principalmente rivolte all'intrattenimento del proletariato e della borghesia impiegatizia, ed avevano uno scopo prevalentemente commerciale (sostenere la vendita del giornale cui erano allegate). Con qualche grande e significativa eccezione: sui feuilleton trovarono ad es. spazio I tre moschettieri di Alexandre Dumas, la Madame Bovary di Gustave Flaubert, e I misteri di Parigi di Eugène Sue; sul penny dreadful Young Folks Robert L. Stevenson pubblicò La freccia nera; in Italia apparvero le storie di Emilio Salgàri imperniate attorno alla figura del principe malese Sandokan, nonché il classico per l'infanzia Pinocchio di Carlo Collodi; in Russia, capolavori assoluti della letteratura mondiale, come Delitto e castigo di Dostoevskij e Guerra e pace di Tolstoj, nacquero come "romanzi d'appendice"... e, manco a dirlo, sulle pulp magazine americane vi fu tutto quel fiorire di gangster-story, spy-story, fantasy, fantascienza, western, weird, etcetera, di autori culto quali Robert E. Howard, H.P. Lovecraft, Edgar Allan Poe, Edgar Rice Burroughs, etcetera, etcetera.
Il resto, giustamente o ingiustamente che sia, è sprofondato nell'oblio. Per questi motivi, il termine "romanzo d'appendice" viene spessissimo utilizzato in termini spregiativi, perché considerato sinonimo di scarsa qualità, di robetta per un pubblico dai gusti molto facili e di basso livello intellettuale.
Tornando al telefilm, Penny Dreadful deve molto ad una serie di fortunati esperimenti del passato: la graphic novel La Lega degli straordinari gentlemen di quel geniaccio di Alan Moore (1999, che riunisce in un gruppo di stampo supereroistico il Cap. Nemo, il Dott. Jekyll, Mina Murray, Allan Quatermain, l'Uomo invisibile e Mycroft Holmes), il romanzo pastiche Anno Dracula di Kim Newman (1992, che narra della vittoria del Conte Dracula su Van Helsing, riproponendo tutta una serie di personaggi vittoriani, da Jack lo Squartatore a Sherlock Holmes, dal Dott. Jekyll e il Dott. Moreau ad Allan Quatermain, da Lord Ruthven al Prof. Challenger), e i fumetti della francese Soleil che rivisitano l'epoca vittoriana in qualcosa di ancora più fantastico di quanto immaginato dai vari Bram Stoker, H.P. Lovecraft, Mary Shelley, Jules Verne e i loro altri grandi colleghi (ad es. Sherlock Holmes e il Necronomicon, Van Helsing contro Jack lo Squartatore, Mr. Hyde contro Frankenstein e 20.000 secoli sotto i mari).
Quindi, te non sei affatto nuovo a questo tipo di esperimenti. Anzi ne sei ben addentro, così come - se permetti! - c'hai una considerevole cultura sulla narrativa gotica e weird, c'hai!


E allora,
Penny Dreadful è ottimamente costruito in termini di scenografia, costumi, fotografia ed atmosfera. Epperò non ti ha preso particolarmente: l'idea di una maxi-trama che si sviluppa su tutta una stagione te lo sta rendendo un po' troppo "pesantello" e lento.
Tutti gli attori se la passano davvero bene; ergo: offrono delle ottime prove recitative. Su tutti: Eva Green, che sembra uscita dalle migliori pellicole di Tim Burton, e l'ex-007 Timothy Dalton.
I tuoi personaggi preferiti, manco a dirlo, sono il pistolero 'mmmericano/lupo mannaro Ethan Chandler... quanto meno fino a quando non finisce a letto con Dorian Gray. Ah finocchiooooo!!! e Calibano, la Creatura del Dott. Frankenstein, stupenda nel suo essere un'anima tormentata.
Inadeguata, invece, la rappresentazione dei vampiri, non tanto perché lontanissima dalla visione romantica di Stoker e Polidori, quanto perché neanche avvicinabile alla figura del più classico nosferatu. Mentre, per quanto attiene il licantropo, devi far notare quanto sia ridicola la circostanza che quasi nessuno degli altri mostri e/o sensitivi si accorga del fatto che lui abbia "il lupo" dentro!
Resta comunque intatta la tua idea che Penny Dreadful sia uno dei lavori televisivi migliori degli ultimi anni.

Concludi e finisci,
il titolo è solo un elemento in più che lega Penny Dreadful ai vecchi "romanzi d'appendice". Questo tipo di pubblicazioni non sono infatti scomparse ma si sono evolute nei moderni show televisivi. E ti riferisci in particolar modo non tanto alle vecchie produzioni tipo Magnum P.I., A-Team e McGyver, quanto alle produzioni più recenti, fatte da stagioni brevi, trama orizzontale, metanarrazioni e - fortunatamente - pochissimi filler.

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