venerdì 29 aprile 2016

Quantum Break. Commento

Remedy Entertainment è un team finlandese di sviluppatori - di proprietà Microsoft - che è asceso alla ribalta e alla "venerazione" con appena due videogiochi: Max Payne e Alan Wake. Sicché, quando nel 2013 presentò alla stampa Quantum Break in esclusiva XBOX One, tutti, te compreso, erano certi di potersi aspettare un altro capolavoro.
Figlio della filosofia di Remedy e del suo "esce quando è pronto", Quantum Break, come Alan Wake a suo tempo, ha fatto penare gli appassionati, essendo stato rimandato più volte. E col suo predecessore, Quantum Break ha almeno altri tre punti in comune.
Innanzitutto la narrativa... eccellente, piena di colpi di scena, ambiziosa ed affascinante, nonché scientificamente plausibile (con Remedy ha collaborato, come consulente tecnico, un docente del CERN). Poi il gameplay: entrambi sono infatti sostanzialmente sparacchini in terza persona e, laddove Alan Wake aveva il suo punto di forza nell'alternanza tra luce e buio, Quantum Break gioca invece sulla possibilità di piegare il flusso temporale a proprio piacimento. Infine, entrambi hanno tentato di imitare lo storytelling dei serial televisivi ma, mentre Alan Wake si fermava ad una struttura ad episodi, con tanto di cliffhanger finali e riassuntini iniziali, Quantum Break osa molto di più. Quantum Break è infatti accompagnato da una vera e propria serie TV, composta da 8 ep. da 25" cad. avente il compito di riempire i buchi nella trama.
I dubbi sulla possibilità di una serie posticcia e a scarso budget vengono dissipati già dopo pochi minuti: il serial presenta davvero valori produttivi eccellenti, e tutti gli attori coinvolti (Shawn Ashmore - l'Uomo Ghiaccio di casa Marvel, Aidan Gillen - il Baelish del Trono di Spade, Lance Reddick - il Col. Broyles di Fringe, Patrick Heusinger - da Gossip Girl e Royal Pains, Marshall Allman - l'L.J. Burrows di Prison Break, Amelia Rose Blaire - da True Blood, Dominic Monaghan - l'hobbit Merry della trilogia del Signore degli Anelli, e Mimi Michaels... da... boh...) offrono una buona prova recitativa. Chiaramente, Microsoft Game Studios non ha badato a spese, visto che non mancano esplosioni, inseguimenti in auto, party in enormi ville con decine di comparse, belle donne, etcetera, etcetera... il tutto condito da effetti speciali più che soddisfacenti e da una tosta colonna sonora. Per i curiosoni, il serial è hostato sul Tubo.
L'eccellenza del doppiaggio italico e il fatto che molti dei volti a schermo appartengano ad attori noti ed amati dal grande pubblico, non fanno che aumentare il grado di coinvolgimento del videogiochista, rendendo di fatto Quantum Break il nuovo punto di riferimento per quanto concerne la commistione tra videogiochi e telefilm: l'ibridazione funziona benissimo e potrebbe aprire nuovi scenari per le future produzioni videoludiche.
Per il resto, va da sé che ti trovi davanti al solito action arricchito da sessioni platform (durante le quali abbisogna far massiccio ricorso all'abilità di far scorrere il tempo avanti e indietro), che gira a 900p (non 1080p, sorry... macchissené?) con un framerate super-stabile. E sebbene occasionalmente il titolo tradisca il fatto di non essere un full HD, portando su schermo sequenze meno nitide, resta una gioia per gli occhi, così come lo sono le soluzioni grafiche adottate per mostrare i poteri del tempo.
In soldoni, e trascurando il fatto che molti potrebbero non gradire il doversi sorbire una puntata di telefilm ogni 2h di gioco, l'ultima fatica di Remedy ti sta piacendo, sebbene si sia rivelata "soltanto" un buonissimo gioco e nulla più, lontano da quello che ti aspettavi. A meno che, of course, non lo si consideri come un esperimento narrativo interattivo: in tal caso ha un posto meritatissimo accanto a produzioni assai più blasonate!

Un titolo di altissimo spessore dunque, visivamente splendido, nonché - ad oggi - la miglior esclusiva di mamma Microsoft.

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