venerdì 6 novembre 2015

Sherlock, la serie TV? nì

Dopo tante insistenze da parte della tua mogliera, e grazie all'arrivo nel Bel Paese di Netflix, hai voluto iniziare Sherlock, la serie TV liberamente ispirata alle opere di sir Arthur Conan Doyle, con Benedict Cumberbatch nei panni di Sherlock Holmes, e Martin "Bilbo" Freeman come Dott. John Watson.
Ebbene?
Premesso che, su consiglio di tua moglie hai saltato non-sai-perché-lo-sa-solo-lei il 2° ep. della stagione I. Epperò la serie non ti ha ancora catturato. E chissà se mai lo farà.

Sì, blablabla Londra coi suoi caratteristici taxi e vicoli... la serie blablabla nonostante sia d'ambientazione moderna è decisamente aderente al canone... Cumberbatch e Freeman sono blablabla due star internazionali che hanno preso parte a grandi produzioni cinematografiche (ma Cumberbatch lo odi da quando ha infangato il nome di Khan Noonien Singh! gloria imperitura a Ricardo Montalbán)...

Onestamente?
ti piace l'idea di stagioni brevi da tre episodi l'una, dove ogni puntata - di lunga durata, quasi un minifilm - gode chiaramente di ottimo budget e di sceneggiature discretamente funzionali. Scelte controcorrenti e coraggiose, in un mondo che tende a dilungare il più possibile le serie col rischio di troncarle non appena gli ascolti calano. Però
boh...
Ora, di Sherlock Holmes hai letto solo Uno studio in rosso eoni fa. Quindi non puoi dire quanto la serie BBC One sia fedele all'opera cartacea del Maestro. Ma ci vedi troppe forzature ed escamotage, fatti - ti è sembrato - più per accontentare i fan del personaggio che per creare davvero trame logiche.


Epperfavore: Moriarty, la nemesi di Sherlock Holmes, un ragazzetto che puzza di nerd?

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