domenica 22 marzo 2015

Piccole delusioni di primavera: Interstellar e Crimson Dragon

Così ierisera - dopo tanti, troppi screener scaricati per sbaglio, e tra qualche pianto (non tuo, of course) e tanta noia - sei riuscito a vedere il discussissimo Interstellar, ultimo film fantascienzo di Nolan & brother.
Che avevi letto che era un capolavoro,
una delle migliori produzioni dai tempi di 2001: Odissea nello spazio,
e blablabla.

SUPERMINCHIATE.

Perché la pellicola è vero che è molto emozionante, ambiziosa, intelligente, claustrofobica e spettaculare. Ma anche prolissa (3 ore, signori miei!), noiosissima e con un fottutissimo fortunatissimo finale.
In un futuro imprecisato, un piaga sta uccidendo i raccolti della Terra, tanto che l'Umanità è sull'orlo di una crisi da cibo. La scienza è ormai dimenticata e anche ai bambini viene insegnato che l'uomo non è mai andato sulla Luna e che le missioni aerospaziali erano solo propaganda. L'ex-astronauta Cooper, costretto a diventare agricoltore, scopre, grazie all'intuito della figlia, che la NASA è ancora attiva in gran segreto, che il pianeta Terra non si salverà, che è comparso un wormhole vicino Saturno in grado di condurli in altre galassie, e che qualcuno deve andare lassù a cercare l'esito di tre diverse missioni partite anni prima. Perché una delle tre potrebbe aver scoperto un pianeta buono dove evacuare la razza umana.
Andare e tornare è l'unica maniera che
Cooper ha di dare un futuro ai propri figli.

È un film bello, Interstellar, nel senso proprio dell'aggettivo, ma al di là di questo, alla fine non t'ha lasciato proprio gniente.
Bravo Matthew "Rust Cohle" McConaughey, sebbene tu continui a dirti che la sua migliore interpretazione resta quella in True Detective. E sì che c'hai pure provato a vedere qualcheduno dei suoi film... Ottimo come sempre Michael Caine. Inutile come sempre la gatta morta Anne Hathaway.
Con un tema così grandioso, in mano a un regista del calibro di Nolan, pareva impossibile sbagliare: ed affettivamente, la prima mezz'ora getta delle premesse meravigliose che poi vengono sperperate nelle due ore restanti. La prima visita a un pianeta è splendida: le conseguenze della dilatazione del tempo subìta dagli astronauti sono raccontate in modo struggente e rendono magnificamente l'immensità del viaggio e del sacrificio. Ma poi tutto scivola in un pasticcio deludente nella sua ovvietà. Peccato.

E vai ora all'altra delusione di questo inizio-primavera, Crimson Dragon, scaricato per la tua fiammante XBOX One ché speravi / pensavi / credevi di ritrovarti ancora una volta a cavalcioni di un drago volante, per combattere per la salvezza del tuo pianeta, contro le mostruosità degli Antichi. E vvvaaaai Falkor!
Purtroppamente devi ammettere che, nonostante Crimson Dragon ricalchi le meccaniche dell'ei fu Panzer Dragoon per Sega Saturn, e nonostante i livelli siano molto ispirati - così come la musica - esso non è Panzer Dragoon. Cioé sì, ma anche no.

Sarà che sei cresciuto, che gli sparacchini su binari hanno fatto il loro tempo, che l'impostazione dei livelli divisa in più parti (distruggi tutti i nemici / raccogli tutti i power up / sconfiggi il boss di turno) t'ha preso subito a noia, ma, oh boh! i draghi di Crimson Dragon volano piuttosto basso. Più basso di quel che ricordavi.
E a ciò non ha certo giovato il travagliatissimo sviluppo del titolo (iniziato per Kinect su XBOX 360 e poi dirottato sulla nuova consolle). Pensa te che nel comparto tecnico risicato non trovano spazio nemmeno i filmati in computer graphic che tanto famosi furono ai tempi del Team Andromeda. Peccato2.

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