sabato 18 ottobre 2014

L'OSX più brutto della storia e il vero Resident Evil 6

Ierisera, mentre vedevi con la tua mogliera gli epp. 5 e 6 di True Detective, hai aggiornato l'iMac con OSX 10.10 Yosemite. Il sistema operativo più brutto della storia di Apple. Giuri!

Un OSX che svolta decisamente pagina sullo scheumorfismo jobsiano, introducendo anche sui sistemi desktop quel flat design voluto ossessivamente da "Jony" Ive, che tu tanto odi.
Perché Aqua - l'interfaccia introdotta con OSX 10.1 - era gelatinosa ma viva, piena di trasparenze, ombre e superfici traslucide, che sembrava di poter quasi toccare.
Yosemite è invece tristerrimo. Tra il sorrisetto da idiota che sfoggia il suo Finder, le icone piatte e psichedeliche, le app ancora più minimaliste che in Mavericks, e l'orrido cestino, puoi davvero metterci la mano sul fuoco che alla Apple stanno cercando di sputtanarsi da soli.
'ché tu te ne fotti di Continuity, visto che non ce l'hai l'iFonzie. E all'iCloud drive preferisci di gran lunga DropBox. E vuoi solo un computer usabile e guardabile!
Per la verità, devi ammettere che Yosemite è scattante. Non ha affatto rallentato il tuo iMac. Oh, almeno questo!
Almeno ti consoli con The Evil within. Di papà Shinji Mikami. Un survival horror per la tua XBOX 360 sviluppato dallo studio giapponese Tango Gameworks per conto della occidentalissima Bethesda. Perché The Evil etcetera segna il ritorno in grande stile del papà di Resident Evil, che aveva abbandonato Capcom dopo il 4° cap uscito sul Cubo.
Che lo sanno anche i sassi che Resident Evil 5 era un 4 in alta definizione ma con più proiettili e meno atmosfera. Mentre di RE6 è meglio tacere proprio!
E allora com'è questo The Evil within?
Premesso che ci hai giocato appena 3 ore, l'esperienza finora è stata:
impegnativa, spaventosa, opprimente, malata, spaesante e stressante!
Bellissimo mix tra survival e stealth, con un'atmosfera malatissima a metà tra RE4 e i vari Silent Hill, il videogiuoco ti mette nei panni del detective Castellanos mentre indaga sulla scena di un omicidio di massa raccapricciante, che lo condurrà dritto dritto tra le braccia delle forze del male. Che culo.
Trama, atmosfera e grafica, sebbene molto derivative e poco originali (sotto il profilo artistico il lavoro è di buona fattura ma nemici, enigmi e villaggi effettivamente somigliano molto a quelli di RE4), riportano prepotentemente nel videogiochista tutta la paura che mancava dai tempi di Resident Evil 4. O del 1° Dead Space.
E questo è un gran bene. Perché dopo un OSX dai colori sparati e sgargianti, ci voleva proprio un horror "in bianco & nero" vecchia scuola.

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