giovedì 19 giugno 2014

Wolfenstein: The New Order. Commento

Tirando la cinghia sto mese sei riuscito a portare a casa per la tua XBOX 360 - ormai dimenticata da mamma Microsoft, sigh! - Wolfenstein: The New Order, figlio di quel Wolfenstein 3D che ha fatto la storia degli sparacchini in soggettiva, di id Software e di programmatori talentuosi quali John Romero e John Carmack.
Perché, dopo tonnellate di documentari del National Geographic sui nazisti, avevi voglia di tornare ad imbracciare un fucile a pompa e darle di santa ragione a quei quattro sturmtruppen der cazzo, mentre gridano "nein, so was!".
Ma Wolfenstein: The New Order è anche fratello di quell'altro brand id che hai accattato l'anno passato, ossia RAGE, col quale condivide l'amore per il singleplayer e lo stupenderrimo motore grafico id Tech 5 - che utilizza la tecnologia delle MegaTexture, che permettono un colpo d'occhio eccezzziunale veramente degli ambienti (installazione su disco rigido del 1° disco - su 4! - permettendo).


Il gioco si presenta benone. Sfavillante e cinematografico, fluido, discretamente lineare (come piace a toi!) e con un buon numero di armi. La produzione MachineGame miscela grafica nexgen con un gameplay old school; leggi: mancanza di rigenerazione automatica della vita (bisogna usare i medikit), presenza dell'armatura e munizioni che saltano fuori dai nemici accoppati... buttandoti pure nel pentolone un sistema di capacità upgradabili, e occasionali fasi stealth. Peccato solo per diversi bug e per il volume tremendamente basso del doppiaggio italico.
È il 1960, la Seconda Guerra Mondiale è finita e i nazisti sono i trionfanti vincitori. Tramite l'impiego della forza e dell'intimidazione, hanno piegato persino le nazioni più potenti e il regime nazista governa il mondo col pugno di ferro. Sul mondo incombe una realtà da incubo: il credo della superiorità razziale ariana è dilagato a tal punto da togliere ogni volontà o possibilità di riscatto. Tu, nei panni del Capitano Blazkowicz, eroe di guerra americano, devi sferrare l'impossibile controffensiva combattendo un esercito inarrestabile di supersoldati e robot.
Insomma, superato un prologo di 2 capp. tutt'altro che accattivante (ed ambientato nel 1946), il titolo sfoggia una componente narrativa e un'ambientazione (tra cui una Berlino supermoderna, una location sommersa e una base lunare) di ottimo livello - che fondono sapientemente il 1° storico Wolfenstein col classico di Philip K. Dick La svastica sul sole (secondo il quale i nazisti avrebbero pure inviato razzi su Marte) - con soluzioni originali ed una splendida caratterizzazione del mondo di gioco. Ritagli di giornale, poster di propaganda... persino dischi registrati in tedesco, ya: il team si è dato proprio da fare per raccontare anche visivamente il Nuovo Ordine del Terzo Reich.

c'hai ragiune... questi erano altri!
E giusto per fare il Precisino Della Fungia, ti senti di dire che affettivamente, durante le ultime fasi della Seconda Guerra Mondiale, la propaganda nazista diffuse la voce che la Germania stava sviluppando delle wunderwaffen (letteralmente "armi-meraviglia" o "armi-miracolo"), cioé una serie di super-armi che avrebbero cambiato radicalmente le sorti del conflitto. Ma solo alcune di esse videro realmente la luce.
Epperò, per dovere di cronaca, devi aggiungere pure che già dagli anni Quaranta si sono diffuse teorie cospirative circa la costruzione di UFO da parte dei nazisti, veicoli con i quali costoro sarebbero pure riusciti ad accedere al sottosuolo terrestre (sì, hai capito bravo, nella cd. Terra cava) dall'Antartide, luogo ove installarono pure la famosa Base 211 (nota come Neu Berlin).


Ma a te sembrano solo fandonie. Ed è ora di tornare a Castello Wolfenstein.

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