lunedì 30 giugno 2014

Fatherland. Commento

Stuzzicato sull'argomento dal videogiuoco Wolfenstein: The New Order, ierisera hai visto Fatherland. Delitto di stato, film per la tivvì (del 1994) tratto dall'omonimo romanzo del giornalista britannico Robert Harris; ovverosia l'altro capolavoro ucrònico sulla vittoria del Terzo Reich, assieme al certamente più noto La svastica sul sole di Philip K. Dick.
Che nel cast ci sta Rutger Hauer, qui in una delle sue ultime apparizioni di rilievo, prima di venir risucchiato dal vortice dei film a basso budget, dimenticato e riesumato da Nolan per il suo Batman Begins!
Ambientato nel 1964, in un'ipotetica Nuova Berlino, la pellicola vede una realtà alternativa in cui Hitler ha vinto la Seconda Guerra Mondiale e il mondo è diviso dalla guerra fredda tra Stati Uniti d'America e Germania, diventata un impero che si estende dai Vosgi agli Urali. L'Europa occidentale è organizzata in una Comunità Europea, sotto il controllo, per la politica estera, di Berlino, mentre sul fronte orientale imperversa ancora la guerra tra tedeschi e russi.
Berlino vede le celebrazioni del 75º compleanno del
Führer, occasione che viene utilizzata altresì per tentare di stipulare una tregua/alleanza tra il Terzo Reich e l'America, guidata dal Presidente Joseph P. Kennedy. In questo contesto, iniziano una serie di omicidi dei vecchi esponenti del Partito Nazista. Ad indagare viene chiamato Xavier March (il tuo attore olandese preferito), maggiore delle SS in buona fede (leggi: completamente ignaro dei segreti del Reich). Nel frattempo, grazie alla riapertura delle frontiere ai cittadini americani, giunge a Berlino la giornalista Charlie Maguire, figlia di un diplomatico. Le indagini congiunte di March e della giornalista porteranno alla scoperta degli orrori del nazismo perpetrati sugli ebrei.
Che dire? Bel film. Che t'è piaciuto e consigli. E che si regge in gran parte - manco a dirlo - sulla recitazione di Hauer. Certo risente di una regia e di una confezione troppo televisive! La ricostruzione storica alternativa della pellicola è comunque molto buona: la cronologia degli eventi è coerente con la storiografia conosciuta fino al 1942, mentre da tale anno i fatti storici divergono in maniera intelligente e credibile.
Sebbene, a parte l'interessante spunto di partenza e l'intrigante soggetto, rimane solo il classico giallo-thriller appassionante... e la solita denuncia sull'Olocausto.

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