mercoledì 30 aprile 2014

Guerre Stellari ep. VII: annunciato il cast ufficiale!

C'hai le lagrime agli occhi, c'hai! ché hai appena letto la newz che è stato annunciato il cast di Guerre Stellari ep. VII (in uscita il 18 dicembre 2015).
Confermato il cast originale della saga, Harrison Ford (Ian Solo), Carrie Fisher (la Principessa Leila), Mark Hamill (Luke "Joker-voice" Skywalker), Anthony Daniels (C-3PO aka D-3BO), Peter Mayhew (Chewbecca) e Kenny Baker (R2-D2 aka C1-P8)! Ai quali si aggiungono le new entry. Il tutto sotto l'occhio vigile del buon JJ.

questi erano loro 40 anni fa! devi vederli adesso, devi vederli. Soprattutto LEI(la)!
Grazie Topolino, grazie!
Qualcuno, subito dopo l'acquisizione della Lucasfilm da parte di Disney, disse che il fatto che Lucas andasse "fuori dai coglioni era la cosa migliore che poteva accadere ai fan dopo l'uscita della trilogia originale" (cit.). Pecché ci sono cose che, ad un certo punto, se proprio s'è deciso debbano andare avanti, devono farlo senza i genitori che ci tengono la manina. E sappiamo tutti quanto Georgie abbia sputtanato e snaturato Guerre Stellari negli ultimi vent'anni, dalla nuova schifo-trilogia alle revisioni fatte ai film originali (che Georgie ha il coraggio di chiamare "lievi" ritocchi). 'nsomma, Guerre Stellari può avere un futuro solo senza George Lucas! Come a dire: "grazie di tutto, George, ma è ora di andare, su..."
Certo, non ti va molto giù il fatto che alla Disney abbiano deciso di dichiarare non-canon tutto l'universo espanso che s'è accumulato con gli anni. Cioé a dire che tutti i fumetti scritti, su tutti la Trilogia di Thrawn di Timothy Zahn (che ancora stai buttando sangue a trovare sulla Baia), L'ombra dell'Impero e Il lato oscuro della Forza (di Tom Veicht, che te per anni hai considerato il VERO ep. VII), finiranno giù per il cesso. Oh, resteranno sempre belle storie, ma... ciccia.
Resta da vedere il risultato finale che ep. VII avrà. Perché sai benissimo che il reboot di Star Trek t'è piaciuto parecchio, sebbene JJ abbia scordato per strada parte della vera natura dello show di Roddenberry, ovverosia la verosimiglianza scientifica. Poi c'è stato il mezzo passo falso di Into darkness, con una trama scopiazzata da L'ira di Khan, ma senza il fascino latino di Ricardo Montalbán.
Comunque,
Guerre Stellari ep. VII sarà ambientato 35 anni dopo Il ritorno dello Jedi e vedrà il debutto di un nuovo trio di leader.

domenica 27 aprile 2014

Harrison Ford e "Dead Space 3"

Non sai come, ma t'è presa la scimmia di Harrison Ford.
Invero ce lo sai... colpa ne è la lettura di Indiana Jones e il destino di Atlantide. Ma è anche vero che Ford è stato uno dei miti della tua adolescenza, 'ché coi suoi film a cavallo degli anni Ottanta e Novanta, dove interpretava eroi duri e decisi ma sempre lievemente autoironici (tra i quali il contrabbandiere spaziale Ian Solo di Guerre Stellari, il mitico archeologo Indiana Jones, l'agente della CIA Jack Ryan in alcuni adattamenti dei romanzi della buonanima di Tom Clancy, e il cacciatore di replicanti Rick Deckard di Blade Runner), ha sempre saputo essere un ottimo attore, mai volgare e sempre con stile.
C'hai pure da dire che "la febbre dell'Harrison Ford-sera" ha contagiato pure la tua mogliera, che sta videogiocando al punta-e-clicca Il destino di Atlantide su SCUMM.
No... non è andata proprio così. Che ella t'ha semplicemente detto che c'aveva voglia di tornare sui giochilli Lucasarts e te, tra millemila titoli, gli hai scaricato proprio quello di Indiana Cions...

Comunque, hai scaricato dal torrente un botto di suoi film, da Frantic a Witness. Il testimone, da A proposito di Henry a Presunto innocente da Il Fuggitivo a Sotto il segno del pericolo, a Le verità nascoste. I cult no, 'ché quelli già ce l'hai.
Prima hai visto Il fuggitivo; mentre ierisera hai seguito A proposito di Henry, forse l'unica interpretazione drammatica del buon Harry, dove l'attore si cala nei panni di un cinico avvocato che, a seguito di una sparatoria, si ritrova privo di memoria e incapace di affrontare le più semplici attività. Per lui inizia però una nuova vita, in cui dovrà reimparare tutto, anche leggere e scrivere, ma soprattutto diventerà una persona migliore.

Insomma, molto bello. Un film che prima avevi ignorato ma che riconosci debba avere un posto meritatissimo accanto ad altri classici del tipo, come Rainman, Risvegli, My life, Phenomenon, etcetera, etcetera.
Mo' stasera tocca a Presunto innocente!
Frattanto, dopo aver completato il bel DLC Freddo, gelido cuore di Arkham Origins, hai pure terminato Dead Space 3 su XBOX 360. E devi riconoscere che,
sebbene un pizzico più facile dei precedenti e più veloce nei ritmi;
sebbene le bellissime tute dei precedenti abbiano lasciato spazio a bruttissime suite da archeologo & speleologo;
sebbene gli spazi angusti della USG Ishimura e delle stazioni spaziali abbiano lasciato il posto alle superfici aperte di pianeti sconosciuti;
sebbene la comodità delle vecchie armi col doppio sparo e i nodi di potenziamento siano stati sostituiti dall'odioso banco da lavoro...
ecco, sebbene tutto questo, è sempre il buon vecchio e terrificante Dead Space.
E, imho, un bel 9 se lo mmmerita!

sabato 26 aprile 2014

Progetto Batman: Due-Facce

Sul prossimo nr. dello spillato minestrone Il Cavaliere Oscuro dovrebbe iniziare il nuovo arco narrativo di Peter Tomasi con protagonista Due-Facce.
la parte sinistra del volto di Due-Facce è come la
statuetta segnatempo: una volta verde, una volta rossa, una volta viola...
Al secolo Harvey Dent, il personaggio in questione è all'origine un giovane e brillante avvocato di Gotham City, fortemente convinto che la giustizia più pura possa prevalere anche in un luogo come la sua corrotta città. Bello e atletico (tanto da venire chiamato "Apollo Dent"), carismatico, colto e intelligente, a soli 26 anni diventa procuratore distrettuale di Gotham, grazie anche ad una borsa di studio assegnatagli dalla famiglia Wayne. Approfitta della nomina (e nel Nolanverse del "Dent Act", una legge molto dura contro i criminali), per applicare tutta la sua valenza di uomo di legge, affiancando il misterioso Batman e l'amico Jim Gordon nella lotta ai criminali: Batman li terrorizza e li cattura sul campo, Harvey li assicura alla giustizia con severi processi, Gordon li sbatte in prigione. I tre infiggono così un colpo dietro l'altro ai principali clan mafiosi di Gotham City, prime tra tutte le Famiglie Falcone e Maroni.
Ma...
durante l'udienza per incastrare "Sal" Maroni, il boss, inchiodato da un'accusa inconfutabile, dal banco degli imputati scaglia sul volto di Dent una fiala di acido, sfigurandogli orribilmente la faccia sinistra. Tutte le operazioni e gli interventi di chirurgia estetica falliscono miseramente, e la mente di Dent, che in realtà soffriva da sempre di scissioni di personalità anche a motivo di un'infanzia difficile trascorsa con un padre violento e alcolizzato, lascia emergere definitivamente il suo lato oscuro. Divenuto schizofrenico e violento, il giovane legale assume l'identità di Due-Facce e - abbandonato dalla moglie Gilda - si getta fino al midollo nel mondo criminale, divenendo in breve tempo uno dei gangster più pericolosi di Gotham. In questa fase iniziale, come narrato nell'Animatedverse, si arricchisce rapinando i locali copertura dei traffici del "boss" Rupert Thorne.
Segnato dal dualismo della propria psiche, il numero "2" diventa per Due-Facce un'ossessione, tanto che tutti i crimini che commette devono rispecchiare un equilibrio basato sui due estremi: il bene e il male. Pertanto, ogni volta che deve prendere una decisione, Due-Facce lancia la propria moneta portafortuna (un dollaro d'argento appartenuto al padre) in aria, lasciando che sia essa a decidere per lui.
Durante la Terra di Nessuno, Due-Facce torna ai processi occupando il Tribunale di Gotham e diventando, allo stesso tempo, "accusa" (come Due-Facce) e "difesa" (come Harvey Dent) del commissario Gordon, per il reato da questi commesso "alleandosi con un criminale"! Inoltre, sviluppa un'ossessione per la poliziotta Renée Montoya, tanto da tenerla prigioniera per parecchi mesi. La storia con Renée proseguirà in Gotham Central: Una vita a metà.
Più volte gli autori hanno cercato di rinnovare Due-Facce, ma i tentativi sono sempre stati poco duraturi: in Hush, il criminale sembrava aver recuperare il suo equilibrio mentale, anche grazie a nuove tecniche di chirurgia plastica che gli restituiscono il suo aspetto originario. Tornato Harvey Dent, venne addirittura scelto da Batman come sostituto protettore di Gotham durante l'anno di assenza del Dinamico Duo. Ma quando Batman e Robin tornarono, Harvey si sentì messo in disparte e, quando venne sospettato di alcuni omicidi non da lui commessi, la sua fragile psiche crollò nuovamente, si deturpò il viso con dell'acido e un bisturi, e tornò a delinquere; ne Le strade di Gotham: La lunga caduta, invece, Due-Facce perdeva la moneta. Capiva così che essa, fino a quel momento, lo aveva frenato, impedendo alla sua parte malata e malvagia di prendere definitivamente il sopravvento. La moglie Gilda (ritornata frattanto a Gotham) gli restituì fortunatamente la moneta, riportandolo all'equilibrio.
L'esistenza editoriale di Due-Facce è stata piuttosto tormentata. Il personaggio nasce come "Harvey Kent"; tuttavia, già nella 2ª apparizione, probabilmente per evitare qualsiasi collegamento con il più famoso Clark Kent (Superman), il cognome diventa definitivamente "Dent". Durante la Golden Age, Dent guarisce ed abbandona la criminalità. Altri però diventeranno Due-Facce: Wilkins, il maggiordomo di Harvey Dent, che utilizza del trucco per fingersi il vero Due-Facce; l'attore Paul Sloane - scritturato per interpretare Dent in un film biografico - che si ritrova il volto deturpato a causa di un incidente sul set e si convince di essere il vero Due-Facce; e tale Harvey Apollo, sfigurato dall'acido mentre testimonia in tribunale contro un mafioso (che originalità!). Scomparsi tutti i "ciarlatani", il personaggio venne abbandonato per un ventennio perché definito "troppo disturbante" a motivo della sua doppia personalità. Verrà recuperato solo negli anni Settanta.
Ora mamma DC, dopo averti fornito le origini definitive di Due-Facce come sopra narrate, ti racconta che "Dent era l'avvocato difensore di Erin McKillen (vedova che aveva ereditato l'impero criminale del defunto marito) e della di lei sorella gemella Shannon. Tradisce le sue assistite quando si rende conto di poter così facilmente avanzare nella carriera e diventare procuratore distrettuale. A seguito di ciò, Shannon si suicida in carcere, mentre Erin, riuscita ad evadere, si vendica assassinando Gilda (e sfregiando il volto di Dent con dell'acido)". Mavvaffa...
Personalmente, hai sempre trovato affascinante Due-Facce. Per la sua "vita a metà" e per il fatto di essere in bilico tra giustizia e criminalità. Non è facile consigliare letture su questo cattivone, 'ché le sue apparizioni sono innumerevoli. Ad es. ha un bellissimo ruolo in Robin: Anno Uno. Come fondamentali non puoi però non citare Il lungo Halloween dei mai-troppo-incensati Jeph Loeb e Tim Sale, e Jekyll & Hyde, che scava nel suo passato.

domenica 20 aprile 2014

Indiana Jones e il destino di Atlantide. Commento

Uh,
sabato mattina sei andato a ritirare il piego di libri contenente la miniserie a fumetti Indiana Jones e il destino di Atlantide, pubblicata nel (lontano) 1993 da Granata Press. E l'hai letta.

Indiana Jones è un personaggio che ti ha sempre affascinato e che sempre hai amato. Pensa te, che quando ancora andavi all'ITC "Da Vinci", avevi la fissa di studiare per archeologo. Perché ti pensavi che saresti diventato anche te un belloccio e brillante professore universitario, all'occaso pronto a vestire i panni dell'avventuriero nei luoghi più esotici della terra, alla ricerca di reperti straordinari!!!
. . .
Indiana Jones e il destino di Atlantide fu uno dei migliori punta-e-clicca di Lucasarts per piatta Amiga. Basato su una storia originale appositamente creata, vedeva il prof. Jones impegnato a battere sul tempo i nazisti nella ricerca del continente perduto di Atlantide.
Nei primi anni Novanta la possibilità di vedere una nuova pellicola di Indiana Jones era pura utopia: la trilogia Arca perduta/Tempio maledetto/L’ultima crociata faceva ormai parte della storia del Cinema degli anni Ottanta, e l'unica cosa che si intravedeva all'orizzonte era la serie TV del giovine Indiana Jones (mai piaciutati).
Epperò la Lucasfilm pensò di dare il via ad una sorta di progetto multimediale legato ad un mai girato quarto ep., quello appunto de Il destino di Atlantide, lanciando sul mercato fumetto, videogiuoco e merchandising. La cosa funzionò perché permise ai fan di seguire ancora una volta le avventure di un personaggio amatissimo, e il punta-e-clicca venne acclamato da pubblico e critica. Tanto che per diversi anni, te e tanti altri avete creduto che sarebbe servito come base per il quarto film. Campa cavallo, perché, purtroppamente, il lungometraggio del 2008, Il Regno del teschio di cristallo, non ha alcun legame con Il destino di Atlantide!

In quanto a caratterizzazione, il fumetto è in linea con quanto hai visto ar cinema; la trama invece non ricalca perfettamente quanto giocato su Amiga, preferendo qualche lieve differenza, probabilmente al fine di diversificare i due prodotti; mentre Dan Barry, il disegnatore, grazie al suo tratto classico, ben riesce a rappresentare una storia ambientata negli anni Trenta.
Per il resto non un must have, ma probabilmente l'ultima bella storia su Indiana Jones.

venerdì 11 aprile 2014

valar morghulis

Appena arrivatoti il 3° cofanettone del Trono di Spade.
Augh!

qui spalmato assieme alle precedenti stagioni!

venerdì 4 aprile 2014

"Mister NO" e "Arkham Origins: Blackgate". Commento

Dunque,
non avevi mai letto Mister NO. Sentito parlare sì, ma letto letto mai.
Mister NO è un'altro dei fortunati personaggi Bonelli, al secolo Jerry Drake, protagonista di una serie di quasi 400 albi iniziata nel lontano 1975 e chiusa nel 2006. A metà tra l'eroe e l'antieroe, Drake è un ex-soldato americano (e te pareva: i personaggi Bonelli tutto sono tranne che italici!) rifugiatosi in Amazzonia, dove, col suo scassato piper, fa il pilota d'aereo e la guida turistica. Ovvio che tra un volo e l'altro, combatte contro l'arroganza dei potenti e per la tranquillità della foresta amazzonica!
Ora, la serie non t'ha mai interessato mica. Ma lo speciale C'era una volta a New York dovevi leggerlo. Perché è una storia d'autore in B/N ambientata nella New York della Grande Depressione, tra pugili da strada e gangster, che fa tanto C'era una volta in America. E poco importa se il protagonista è un giovanissimo Jerry Drake. Perché è la storia di un pupo qualsiasi che vive la sua vita in mezzo a teppistelli di mezza tacca e carogne d'altri tempi, sotto la protezione del boss locale (Frankie "Messacantata" Nigro... un personaggio quasi degno dei film di Sergio Leone), con un padre assente e uno zio fin troppo presente. Che va a scuola di violenza per diventare un "bravo ragazzo", rischiando di perdere la strada maestra; prova il turbamento del primo bacio; cresce e decide di cambiare vita (per fortuna sua).
La storia di Maurizio Colombo è trascinante e senza cadute di ritmo, e mette in mostra un'ottima carrellata di personaggi, mentre i disegni di Giovanni Bruzzo fanno il resto, ricostruendo benone l'atmosfera retrò dei quartieri popolari della Grande Mela degli anni Trenta.
C'era una volta a New York è un fumetto molto vecchio che sei riuscito a pizzicare a puro coolo, che consigli vivamente a chiunque, anche perché, imho, è leggibile pur sconoscendo Mister NO.

Continuando,
l'altroieri hai accattato sul Live la v. deluss di Arkham Origins: Blackgate, fratello minore di quell'Arkham: Origins c'hai giocato su XBOX 360.
Dici: pecché?


Perché quel prepotente-fascista-violento-maniaco-del-controllo di Batman ti piace 'na cifra e Origins: Blackgate è ambientato tre mesi dopo e, pur avendo una narrativa non al livello del fratellone maggiore, volevi sapere cos'è successo dopo.
Dopo un prologo/tutorial in cui Batman viene stuzzicato da quella ex-escort di Catwoman a rincorrerla per mezza Gotham, il CavalierO Oscuro si ritrova a Blackgate per sedare una rivolta. E qui già capisci come Armature non si sia spremuta più di tanto nel plot: l'n-sima situazione del carcere diviso tra i tre boss maggiori (Maschera Nera, Pinguino e Joker) che ne hanno preso il controllo, che millemila volte s'è vista nel fumetto. E, pur essendo scandita da belle schermate in pieno stile comic (maledettamente non doppiate in italiano), la trama fatica ad essere memorabile. Ma tant'è.
La grafica è comunque discretamente bella, chiaramente derivata da quella di Origins, pur con le dovute proporzioni. Pare comunque sia stata migliorata per il passaggio in salotto.
Ma la giocabilità, signori miei... la giocabilità è lenta assai. Er Batman è meno agile di come l'hai lasciato e ciò, unito all'impostazione 2D del titolo (anzi 2D e mezzo, visto che in più occasioni è possibile spostarsi in profondità), alle direzioni obbligate e alla minor varietà di mosse e combo, sembra di giocare più a un vecchio Fighting Force che a un Arkham-game. Ma tant'è (2).
Probabilmente il videogiuoco ha fatto la sua porca figura su PS Vita e (soprattutto) su 3DS, ma - e sebbene sia alla fine un titolo dignitoso, con presenti praticamente tutti gli ingredienti dell'Origins (dalla visuale detective all'uso dei gadget) - la sensazione di essere stato un po' incoolato per i 19€ spesi, resta.
Ma nell'attesa del DLC Cuore di ghiaccio e di Arkham: Knight, vuoi mettere la delizia di giocare con la skin di Anno Zero?