lunedì 31 marzo 2014

C'è posta per te

Stasera, quando sei tornato da lavoro, c'era ad aspettarti, come ogni dì, la posta.
In particolare,
- l'ultimo acquisto fumettistico batmaniano, La Bibbia del Crimine, miniserie - con protagonista Question Renée Montoya - legata ai fatti di 52 ma che speri sia fruibile anche a sé. Creato nel 1967 dalla Charlton Comics (nella sua storica incarnazione di Vic Sage), Question è stato incorporato nel pantheon dell'Universo DC negli anni Ottanta. In 52 il tizio muore di tumore designando l'ex-poliziotta Renée come nuova Question. Ma, ci cazzo è Question? Question est un violento vigilante oppositore della corruzione sociale, che indossa una maschera priva di fori che nasconde qualsiasi suo tratto somatico, tanto da venir chiamato anche "il Senza volto". Pensa te che il personaggio avrebbe dovuto far parte di Watchmen, poi sostituito da Rorschach, creato ispirandosi proprio a lui;

- il portachiavi batarang promessoti da Mercury, moderatore del forum ufficiale di Batman: Arkham Origins, perché (sue testuali parole, giurì), sono stato un "loyal and awesome fan" e un "very active member of the community"... ma soprattutto perché negli ultimi mesi sei stato "tranquillo". Perché, dopo aver fatto il diavolo a quattro sul forum a motivo dei millemila bug del videogiuoco, che t'impedivano di godertelo, e per il quale sei stato pure bannato per una settimana, non hai più scritto semplicemente perché l'hai finito!
Il batarang è bello tosto, largo una decina di cm ed interamente in metallo nero smaltato. Very good!


- e questa lettera dalla Spagna... una, senti senti, "proposta di eredità". Nella quale ti scopri di avere avuto un parente, tale Ing. Johannes Ferranti morto nel terremoto di Haiti del 2010 mentre era lì in vacanza (!), conosciuto da tale sedicente avvocato Sanchez (dello studio legale Lupi & Associati) nel 1995 nello Zimbabwe (!), in occasione di una conferenza sull'attività mineraria e l'ambiente (!). Ebbene, te saresti il parente più prossimo del caro estinto e ci sarebbe un deposito per toi di 6.3 milioni di dollari e spicci. Ovviamente devi dare il tuo assenso, fare da prestanome ed abboccare alla truffa come un fesso. Pergiunta un giorno d'anticipo sul 1° aprile.

Stria. Commento

horribilia in profundis, dentibus infrendunt expectans te
Dopo quella mediocrità di Oxid Age, hai voluto leggere l'altro fumettone di Gigi Simeoni. Che il buon Gigi rende meglio sulla lunghezza! Quello Stria di cui tanto hai sentito parlare.
Stria è uno di quei fumettazzi che hai scoperto per caso e al quale, se non avessi prima letto Gli occhi e il buio, non avresti dato un soldo, pur trovandotelo davanti. Suorpresa, s'è rivelato una di quelle letture che t'hanno fatto rimanere col culo incollato alla poltrona e senza fiato fino alla fine!

I presunti protagonisti della storia sono Fabio e Chiara, un uomo e una donna sui quarant'anni, impegnati in lavori (diversi) che gli obbligano a viaggiare. Lui è un fotoreporter di guerra, ella una hostess di volo vicina al licenziamento e torturata da incubi notturni che la stanno portando alla follia. Entrambi costretti, dunque, a rimanere sospesi in una condizione di precarietà costante, senza famiglia e dimora fissa, ed incapaci di raggiungere la vera maturità. Incontrandosi, ricorderanno di aver trascorso, da fanciulli, numerose estati insieme in un paesino sulle montagne del bresciano, dove hanno condiviso un evento traumatico che la loro mente si rifiuta di ricordare. Un passato che riemergerà spaventosamente nel corso della narrazione e che riguarda il terzo protagonista, il loro inseparabile amico di quelle estati, Alfredo, un ragazzo misteriosamente scomparso all'età di tredici anni.
La costruzione dell'intreccio è geniale (sebbene richiami apertamnbente l'IT di Stephen King): te, lettore, ripercorri claustrofobicamente, sulla scia dei ricordi e degli incubi di Chiara e Fabio, le loro estati a Marmentino, alla ricerca della Stria (strega) che imperversa nel folklore locale. Un'indagine condotta alla ricerca dei ricordi perduti, attraverso dialoghi e sedute d'analisi. Una narrazione apparentemente fantastica, che sfocia nel tragico e drammatico finale.
Scientificamente parlando, i fatti narrati si configurano come "una ricerca di ciò che Freud chiama l'unheimlich, il perturbante, ciò che è rimosso dalla coscienza". Nel caso, Chiara rifiuta la realtà e vive delle proprie fantasie, turbata solamente nei sogni; Fabio fa invece uso di droghe che lo stordiscono per dimenticare.

A lettura conclusa, Stria lascia nel lettore un senso di inquietudine. È comunque un'opera di pregevole fattura, forse il miglior lavoro del buon Gigi, e la Bonelli, con le collane Romanzi a fumetti e Le Storie sta davvero pubblicando cose belle.

Ah, la copertina non c'entra 'na cippa: per quanto bella e d'effetto, sembra prospettare le vicende di un folle assassino che emerge dal passato. E nun è così.

Stria
di Gigi Simeoni
ed. Bonelli, B, 320 pagg, B/N, € 9,50
Voto: ★★★★

lunedì 24 marzo 2014

La Prima Fondazione. Commento

Ieri, domenica pomeriggio, c'avevi zero voglia di uscire.
E allora, mentre la tua mogliera lavorava ai bricolaggi pasqualini, hai deciso - forte della tua ferrea volontà - di terminare, una volta per tutte, Cronache della galassia, I° vol. del ciclo delle Fondazioni asimoviane, che occhieggiava dal tuo comodino dal 16 agosto. No, dico, leggi bene: 16-agosto-2013! Che è anche vero che la trama si dipana per parecchie decine d'anni, ma è lo stesso una: vergogna, per te che leggevi non meno di un libro a settimana!

Sì, è vero che a leggere due pagg al dì c'hai perso millemila volte il filo, ma la verità è che non t'ha proprio mai preso. Ché, dopo aver letto entusiasta tanti libri del Buon Dottore, da La fine dell'eternità a Neanche gli dei, dai Robot a Notturno, pensavi che avresti adorato anche il suo ciclo più famoso e fortunato. Ciclo che, nel 1966, ha vinto il Premio Hugo come "miglior trilogia fantastica di tutti i tempi", battendo Il Signore degli Anelli di tolkeniana memoria. E invece: ciccia. Si parla solo di grandi eventi e intrallazzi religiosi e politici, conflitti di commercio, etcetera, etcetera.
Ma un'altra scians gliela vuoi dare, perché i primi romanzi delle Fondazioni nascono dall'unione di più racconti distanti anni l'uno dall'altro, e giocoforza il collage ne ha risentito di omogeneità e unitarietà. Magari il II° è migliore...

Giusto per i niubbi e gli ignoranti, dirai che,
le Fondazioni è un ciclo di sette romanzi scritti a partire dal 1951 da Isaac Asimov. Dopo la trilogia iniziale (Cronache della galassia, Il crollo della galassia centrale e L'altra faccia della spirale, nati dall'unione di racconti originariamente pubblicati su pulp magazine), Asimov scrisse altri due romanzi sequel e due prequel poco prima di morire. Ispiratosi alla caduta dall'Impero romano, Asimov inizia da Hari Seldon, primo e più grande psicostoriografo dell'Impero Galattico di Trantor.
Seldon, utilizzando complesse funzioni matematiche da lui inventate, arriva alla conclusione che l'Impero Galattico sta decadendo e che prima della ricostituzione di un nuovo ordinamento galattico che possa assicurare pace e tranquillità, dovranno passare 30.000 anni di anarchia e barbarie.
Nel tentativo di ridurre questo periodo di caos ad appena mille anni,
Seldon spinge gli eventi per inviare su Terminus, pianeta nella periferia della galassia, una comunità di scienziati, che ufficialmente hanno l'incarico di creare una "Enciclopedia Galattica", monumentale opera che dovrà preservare il sapere tecnologico e scientifico per le generazioni a venire; in realtà questa Fondazione, che si troverà a dover superare una serie di Crisi Seldon - momenti di crisi previste anni o addirittura secoli prima da Seldon grazie alla sua psicostoria - è destinata a diventare il nucleo del nuovo Impero Galattico.
Voto: ★★★★★

domenica 2 marzo 2014

Cominks: tre-giorni all'insegna del fumetto... in quel di Messina!


Tre-giorni-tre (dall'1 al 3 marzo), ma a te è bastata un'ora e mezza, strasufficiente per girartela tutta. Perché ieri ha debuttato in quel di Messina il primo festivàl del fumetto peloritano! - evidentemente per l'invidia della "riuscitissima" fiera di Villa S. Giovanni - con il patrocinio della Città di Messina, di alcuni Comuni limitrofi e dell'Università di Messina, e il supporto economico di vari sponsor.
L'evento era ospitato nella Cittadella universitaria dell'Annunziata e, dopo aver annunciato un ingresso a pagamento di 7 euri, han saggiamente deciso di aprire i cancelli aggratise. Questo, a loro dire, per la prevista GRAAANDE affluenza. Te invece pensi che la GRAAANDE affluenza non sia stato il motivo, bensì la conseguenza della gratuità. Ma mantieni il segreto.
L'evento, citi testualmente il manifesto, era: "imperdibile non solo per i più fedeli habitué delle convention italiane del settore, ma per tutti gli appassionati di musica, fumetti, fantasy, videogame, giochi di ruolo e società, film d'animazione, improvvisazioni e costumi, configurandosi come un ricco contenitore di arte e cultura, divertimento e genialità, capace di coinvolgere in maniera interattiva famiglie, bambini, ragazzi e adulti in quattro ricchissime aree tematiche".
Dici: Hanno mantenuto le promesse?
Come direbbe qualcuno: Don't ask!
Perché c'era tutto... ma a... piccole dosi. Molto piccole!
Lo Stand Comics, con una quindicina di bancarelle di fumetti nuovi e usati. Solo che di comics manco uno, visto che vendevano praticamente solo manga e bonellidi, boh;
lo Stand Games, dove, invece di trovarci nerd sfiniti da partitazze a GdR, Magic e wargames, c'hai trovato i tavoli di Subbuteo! e dove t'eri seduto per provare l'XBOX One, ma t'hanno cacciato 'ché volevano un euro per mezz'ora di Forza 5. UN EURO PER MEZZ'ORA: SUCA!
lo Stand Movie, chiuso, che apriva il pomeriggio, con sommo dispiacere di tua cognata che voleva vedere Gyakuten Saiban, film tratto dal videogiuoco Phoenix Wright: Ace Attorney;
il recinto per le battaglie medievali e il tiro con l'arco, dove non t'hanno manco fatto fare un tiro di prova, che volevi sentirti un po' Freccia Verde!
i soliti punti di ristoro e, contrariamente alle aspettative, visto che si era sotto Carnevale, poca gente ridicolmente vestita.
Interessante l'iniziativa dei Workshop, dove, ad orari prestabiliti potevi seguire miniconferenze su fantascienza, fantasy, scrittura creativa, cosplay, disegno, etcetera, etcetera. Eppoi, ovviamente gli immancabili ospiti: pare sia venuta a cantare la Cristina D'Avena, e c'era pure Lorenzo Bartoli, autore del romanzo Bambole, che teneva banco in una miniconferenza sul "cyberpunk in Italia".
Un plauso alla riuscitissima organizzazione: un'ora ad aspettare la navetta (per l'andata. Il ritorno a piedi!) che, contrariamente a quanto dichiarato, NON faceva la spola a ciclo continuo in andata e ritorno e NON era compresa nel prezzo! Da rivedere la distribuzione degli stand, decisamente troppo lontani tra loro e dispersi all'interno della Cittadella: sembrava di girare il presepe vivente di Fiumara... prima de qua, poi de là, poi laggiù!
Complimenti infine ai designer: le mascotte con la testa a cippetta sono davvero un mito. E lo slogan "tutta un'altra mazza" con l'asso di bastoni, non l'hai ancora pienamente compreso.
Ma siccome "sbagliando s'impara", e ti senti comunque di fare gli auguri a questi giovIni siciliani pieni di buone intenzioni & idee, speri che l'iniziativa venga ripetuta in futuro, migliorata.

Andando alle letture,
mentre il 1° vol. delle Fondazioni di Asimov ti guarda ancora dal comò nell'attesa di essere terminato (30 maledette pagg!), hai accattato in edicola il 17° albo della collana antologica Le Storie della Bonelli, Oxid Age di Gigi Simeoni, qua scrittore, disegnatore e "faccio-tutto-mì". Autoconclusivo post-apocalittico da discount decisamente poco riuscito, con un finale che non è un finale. Capisci che se scegli un'ambientazione del genere è difficile uscire dagli schemi à la Mad Max, perciò era meglio se Gigi tornava a scrivere del buon Commissario De Vitalis.

Millemila volte meglio Le Sirene di Gotham: Unione. Che pensavi fosse la solita minestra riscaldata di storie inutili con protagoniste le donnine di Gotham (la Gatta, Poison Ivy e Harley Quinn). E in parte c'hai azzeccato, ma solo perché Guillem March disegna da Dio le donne (anvedi la cover!), mentre per il resto, tanto di cappello! d'altronde stai parlando di Paul Dini che, dopo aver concluso il Cuore di Hush su Detective Comics, all'epoca continuò la sua run su Le strade di Gotham e Le Sirene di Gotham.
Quello che più ti piace del Batman di oggi è che, sulla scia degli insegnamenti di Sua Maestà Morrison (e cioé che tutto, ma proprio tutto, il Batman è in continuity), altri scrittori hanno iniziato a giocare con le vecchie storie: Neil Gaiman, Tony Daniel, Scott Snyder e Paul Dini, perlappunto, che qua ti presenta un arco narrativo che pesca dalla Golden Age del Joker, retconnando il suo periodo camp, la sua primissima spalla, il nano Gagsworth detto Gaggy, la jokermobile e le sue iene ridens!

Frattanto hai terminato Dead Space 2 che, giuri, nello scontro finale con quella zoccola di Nicole t'ha fatto venire le palpitazioni. C'avevi i nervi a fior di pelle e la tachicardia, c'avevi! tanto che ti sei detto: o lo finisci o stanotte per l'ansia e l'angoscia non riuscirai a dormire!