giovedì 16 gennaio 2014

Soul Calibur. The legend will never die

Correva l'anno del Signore 1999, il mese d'agosto per la precisione, e te tornavi in licenza da Brindisi in quel di San Filippo del Mela. E il negozio di videogiuochi e merchandising giapponese di Via Centonze in Messina era per te tappa mattutina obbligata!
Tra i titoli che portasti a casa per il tuo (allora) fiammante Dreamcast, c'era un certo Soul Calibur.
Ah... il (la?) Dreamcast... l'ultima consolle prodotta da Sega, che fu, per almeno due anni, il sistema d'intrattenimento videoludico più potente sul mercato. Dotata di effetti grafici all'avanguardia e di un segnale VGA hi-res pulitissimo. Passata alla storia per l'aver portato finalmente conversioni arcade perfect o persino migliori rispetto alle controparti da sala.
Ah... la (il?) Dreamcast... l'ultimo floppone di Sega.

L'originale Soul Calibur. Incredibbole, vero?
Dire che Soul Calibur era un capolavoro è riduttivo: lo ricordi per la grafica spaccamascella fluidissima; per i vestiti, i capelli e le tette ondeggianti al vento ad ogni minimo movimento; per l'immediatezza della risposta ai comandi dati col pad; per le intro in real time; per la bellezza delle scenografie interamente animate; per la stupenderrima gestione dinamica delle ombre. E' stato un dono senza compromessi di Namco agli utenti Sega. Rammenti che sin dai primi istanti, venendo dai 32-bit, stentavi a credere che quelle immagini uscissero realmente dalla tua tivvì. I picchiaduro possono piacere o non piacere, ma di sicuro Soul Calibur è stato uno di quelli dinnanzi ai quali non si rimaneva indifferenti.
Purtroppamente, con la fine dell'era Dreamcast, Soul Calibur è stato uno di quei giochi che praticamente hai smesso di seguire.
E oggi, inserendo il DVD di Soul Calibur V nella tua XBOX 360, hai capito perché.


Perché, a parte le tette di Ivy e nonostante gli evidenti miglioramenti grafici, della maestosità del Soul Calibur originale resta solo il ricordo. Vengono a dirti che "il gameplay è nettamente migliorato, più tecnico e bilanciato". Te quasi ti sei persino annoiato giocandoci. E l'aggiunta della "barra della super", che riempita permette di eseguire mazzate devastanti (le Critical Edge), spesso imparabili e che in tre sec. tre ribaltano la sorte del round, è davvero una trovata fastidiosa e irritante!

Poi alla Namco ti devono spiegare perché finiscono sempre col togliere gli amatissimi lottatori storici - come il tamarrissimo Rock con la testa di bove, la peratissima Taki e la tua preferita Seung Mina - per sostituirli con cloni meno riusciti abbigliati con vestiti barocchi, che a confronto Lady Oscar è un barbone!

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