lunedì 30 settembre 2013

Passaggio di testimone: da Dragonero a Storie da Altrove

Dopo quattro mesi non ce l'hai fatta più e hai mollato Dragonero (che sei riuscito a vendere in blocco sulla Baia a sole 2 ore dall'inserzione... Evvai!!!).
Perché: va bene realizzare archi narrativi lunghi che non si limitano alle 96 pagg del singolo albo, ma se al 4° la storia non decolla, risulta noiosa e lenta nel suo progredire e te fai fatica a leggerla, allora è meglio lasciar perdere.
Il Romanzo a fumetti di Dragonero del 2007 ti era piaciucchiato e, desideroso di leggere un fantasy bonelliano, t'eri buttato sulla serie regolare. Ti aspettavi grandi cose, ce lo sai, e speravi che Dragonero diventasse il Geralt di Rivia del fumetto italico. Ma amaramente devi oggi constatare che, a parte gli eccezionali disegni di Giuseppe Matteoni, così non è stato.

E allora cos'hai fatto?
Ti sei gettato su uno spin-off di Martin Mystère, le Storie da Altrove, albi annuali collegati alla misteriosa base statunitense di "Altrove" che studia, in gran segreto, i fenomeni insoliti o impossibili per la scienza e l'archeologia ufficiale, tra i quali: fenomeni paranormali, poteri magici, tecnologie perdute, esseri di altre dimensioni, manufatti anacronistici, ecc...
Il bello delle Storie da Altrove è che è svincolato dal "peso" del Buon Vecchio Zio Martin; pertanto i racconti spaziano in ogni epoca e continente, introducendo personaggi come Edgar Allan Poe, Sherlock Holmes, Arsenio Lupin, Fu Manchu, etcetera, etcetera.
Eppoi sono scritti perlopiù da Alfredo Castelli e Carlo Recagno!
Bella lì.

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