domenica 16 giugno 2013

Star Trek: Into darkness. Commento

Dopo essere stato perculato alla prima del 12 giugno, quanto ti eri fiondato con mogliera e cognata (sempre tra i piedi...) in quel di Peggio Calabria, al MultiSòla Lumière, dove i responsabili del cinema, nonostante avessero sponsorizzato l'uscita del film già dalle 17:30, allo spettacolo delle 20:00 ti dicono: "eh... che ne so, chiedilo a quello là"; e l'altro: "no, non c'è il film, che è arrivato solo alle 18 e dobbiamo ancora caricarlo (qualunque cosa voglia dire, visto che i film arrivavano su disco!)?! Però se volete vi metto After Earth!" Mavvaffa... perché a te frega zero di Will Smith and Son, e giù di bestemmie in klingoniano!
Poi hai letto alcune recensioni un pelino negative e c'hai detto a tua moglie: "nooooooooooooooooooooo! Qua finisce come Il Cavaliero Oscuro: Il ritorno" (che, per la cronaca, ti ha fortemente deluso).
Finalmente ieri sera hai preso il coraggio e sei riuscito a vedere (in 3D, purtroppamente) il nuovo film reboottone di Star Trek (il XII secondo la vecchia numerazione, il II se preferisci contare dal rilancio). Strano ma vero, nonostante fosse sabato sera, eravate sì e no una dozzina.
In tanti, troppi sicuramente, hanno gridato allo scandalo dopo aver visto Into darkness, nel senso che (hai letto): "tradisce decisamente lo spirito trek"; traduzione: pipponi filosofici, confronto tra culture diverse, etc... etc... Ma te sei un trekker da 30 anni ormai, sin da quando - portavi ancora i calzoni corti - seguivi in B/N la mitica Serie Classica su TMC, eppure non sei mai stato un "fan integralista". Ci stai ai cambiamenti. E l'altrui opinione che un vero trekker non può digerire "l'enorme scimmiottata mescolona infiocchettata di citazioni con la scusa della linea temporale alternativa" (cit. antristica), non la condividi.
Dici, in piena convinzione, che, oltre ad essere un buon film, questo Into darkness è meglio di tutti quelli che hai dovuto subire durante gli anni calanti di The Next Generation. E rinnovi i complimenti a J.J. Abrams.
Mr. J.J. ha operato furbescamente tra tradizione, omaggio e rinnovamento, e i difetti più gravi che gli puoi rimproverare sono: l'aver consegnato ai fan un film che ricalca la trama di Star Trek II: L'ira di Khan (compresa la scena finale, del tutto speculare e complementare, a quella dell'originale); e l'aver prodotto qualcosa che è innanzitutto un tripudio spaccone e fracassone di azione ed effetti speciali alla hollywoodiana maniera.
Ma la direzione presa è questa, e poco ci puoi fare. Quindi, piuttosto prevedibilmente, Into darkness scontenterà molti ma piacerà a tanti altri. Prova ne è che è già tra i primi posti nei box office mondiali ($ 5,660,000) e, solo in Italia, ha incassato 790.000 euri (tra i quali, oggi, ci sono pure i tuoi € 10!).
Nel bel mezzo di una missione in un pianeta remoto, Kirk commette uno degli atti più esecrati dall'intera Flotta Stellare: viola la Prima Direttiva, la legge per la quale non si può interferire con l'evoluzione delle popolazioni dei pianeti incontrati. Per tale motivo, viene degradato al ruolo di primo ufficiale sulla nave dell'Ammiraglio Pike, mentre Spock è riassegnato ad altra nave. Ma: sulla Federazione dei Pianeti Uniti sta per cadere un vero e proprio macigno. Un superagente, dotato di risorse e poteri sovrumani, ha deciso di rivoltarsi, scatenando morte e distruzione. Ecco che quindi, nuovamente sotto la spinta di una grave minaccia, i Nostri vivranno una nuova avventura, che li porterà, tra l'altro, fino a Qo'noS, pianeta madre dell'Impero Klingon.
continui a preferire "l'albino". Ma creare un nuovo nemico, no eh?
La trama (leggi sopra!), anche se con evidenti lacune, ha un buon ritmo ed è arricchita da momenti di funzionale ironia: le due orette 'nzomma, trascorrono senza pensieri... forse "troppo" senza pensieri, perché quando ti sei fermato a pensare c'hai trovato diversi plot hole (buchi narrativi). Le citazioni abbondano e forse, a volte, sono troppo forzate; i temi etici, tanto cari a Star Trek, finiscono nel dimenticatoio, ma una cosa non è morta: il senso dell'amicizia e della lealtà, della famiglia e del sacrificio.
Per le interpretazioni degli attori, vale quello già detto anni fa a proposito del precedente film;
copi & incolli:
"Chris Pine ha la faccia tosta che ci si sarebbe aspettato da un Kirk adolescente, Zachary Quinto è perfetto nei panni del vulcaniano Spock, Karl Urban riesce a ricreare molto bene le mimiche di McCoy che furono di DeForest Kelley. Anche gli interpreti di Sulu, Uhura, Checov e Scotty sono (discretamente) azzeccati".
Questione cattivo: Benedict Cumberbatch si comporta molto bene per tutto il film. Continui però a preferirgli Ricardo Montalbán +. Aveva un non-sai-ché nel suo modo di affrontare la tragedia che manca in Mr. Sherlock. Che però compensa - in parte - con il suo sguardo gelido.
Sul fronte tecnico, molto belle e molto in 3D le riprese IMAX (che vanno dal coloratissimo pianeta Nibiru, alle futuristiche Londra e San Francisco, fino al tenebroso Qo'noS), e ottimi gli effetti speciali (però, J.J., la prossima volta togli quei cazzo di lens flare!). Indubbio che l'Enterprise sia la vezzosa protagonista della pellicola, vuoi con il suo inconfondibile scafo, vuoi con ciò che avviene sul ponte. I protagonisti popolano la plancia coi loro conflitti, corrono, saltano, sparano tra corridoi e tubi di Jeffries...
Purtroppamente, anche stavolta devi far presente le immancabili piccole contraddizioni:
  • Alieni da baraccone
    Se c'è una cosa che ti ha dato fastidio sin dalla prima scena, è quel "retrogusto amarognolo à la Star Wars" che hai dovuto mandare giù più volte, che dà il peggio di sé nel modo in cui vengono rappresentati alcuni alieni. In Star Trek gli alieni sono sempre stati antropomorfi (una cresta qua, due orecchie a punta là, due antenne laggiù...). Nel film invece sono decisamente pezzenti... troppo alla George Lucas;
  • Le astronavi non volano!
    Tutto Star Trek è basato sul concetto di astronavi enormi fatte per restare nello spazio mentre gli equipaggi si teletrasportano a terra o usano apposite navette. Unica eccezione, la sezione a disco contenente la plancia, che può staccarsi in fase di grave pericolo e atterrare. Perché qua l'Enterprise non solo va su un pianeta, ma addirittura va a nascondersi sott'acqua?
  • Superteletrasporto
    Qui il disastro è rilevante. Hai il cattivo che clicka un pulsante e si teletrasporta dalla Terra a Qo'nos. Nonononono. Perché a questo punto ti aspetti che, a fronte di questa scoperta, le astronavi vengano messe in disarmo un'ora dopo: a cosa servono più?
  • Klingon timidi?
    Dopo anni di TNG e DS9, i Klingon li conosci bene, e hai imparato che sono guerrieri orgogliosi, che amano guardare la morte in faccia e che sono convinti che essere uccisi in battaglia sia un onore. Con una psicologia del genere riesci difficile capire come mai i Klingon di J.J. si nascondano dietro ad elmetti che ne coprono completamente il viso (e che li fanno sembrare, più che altro, dei predator). Inoltre, da quando i Klingon preferiscono le armi da fuoco alle più gloriose bat'leth e d'k tagh?
  • Troppa azione, poche idee
    L'idea della spedizione "search & destroy" decisa dall'Ammiraglio Robocop al tavolo della Federazione non è plausibile in un film di Star Trek, dove le battaglie, le vendette personali, la ricerca della gloria e l'accanimento contro i cattivi sono sempre stati in secondissimo piano;
  • Poi dici che le bionde non sono stupide!
    L'hanno detto tutti, lo dici anche tu. Il ruolo della Dott.ssa Carol Marcus è del tutto superfluo (o ridondante, come direbbe Spock). Se lo scopo era quello di mostrarti una biondina in slip e reggiseno, ci si poteva limitare alla classica bellona che flirta con Kirk, risparmiando tempo in fase di sceneggiatura per scrivere una parte apposta per lei. Ah, no 'spetta... ti sei ricordato: la Dott.ssa Marcus c'era anche in Star Trek II: L'ira di Khan, e allooooora... Ok, però lì c'avevi una scienziata di valore che aveva mollato Kirk e non sentiva nemmeno il bisogno di ripensarci, avendo cresciuto loro figlio da sola! qui una tizia che non fa nulla di utile e che alla fine dev'essere pure salvata come ogni principessa che si rispetti!
Voto: ★★★★
sebbene continui a preferire il precedente film.

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