lunedì 17 giugno 2013

L'ultima mia fissa (ma non troppo): Diabolik

Avevi detto (tue testuali parole!) che, a seguito della lettura di DK: Io so chi non sono, che t'era piaciuto davvero, avresti "recuperato quantomeno una mezza dozzina de I Grandi Diabolik".
E l'hai fatto. Recuperando sulla Baia innanzitutto i remake dei primissimi storici episodi scritti dalle sorelle Giussani, ovvero: Il Re del terrore e L'arresto di Diabolik, per poi proseguire con i GDK estivi e autunnali (che quelli primaverili sono ambientati nel passato e preferisci evitarli, almeno per il momento) e cioé: Un tesoro rosso sangue, La vendetta ha la memoria lunga, Eva morirà tra sessanta secondi e Nei sotterranei di Clerville.
Intanto devi premettere che in Diabolik non esiste praticamente una continuity. E ciò ti era inizialmente parso strano visti 50 anni di successo editoriale! Che poi la cosa è più naturale ed ovvia di quanto possa sembrare, giacché gli eventi accadono semplicemente nell'ordine di pubblicazione (es. un furto in un museo del 1980 è accaduto prima di un colpo in una banca del 1995. Punto. Stop. Elementare). Per quanto Mario Gomboli (attuale editor all'Astorina), proprio con i GDK, sta lavorando nella direzione di costruire una continuity quantomeno essenziale, ricollegandosi spesso agli albi storici e agli eventi passati più amati.
Poi a Clerville (la città fittizia dove avvengono principalmente le avventure di Diabolik, modellata sulla reale Marsiglia), non esistono nemici ricorrenti, all'infuori dell'Ispettore Ginko - antagonista giurato del ladro - e vi sono pochissimi personaggi ricorrenti (Bettina, Gustavo Garian, Saverio Hardy e la Duchessa Altea). Ciò sta benone ai suoi lettori... e tutto sommato lo condividi: Diabolik è un ladro, un antieroe, un personaggio che vive nell'ombra, che pertanto, per sua natura, deve avere pochissime relazioni sociali.

Ma... ad eccezione dei remake (quello de Il Re del terrore è sceneggiato da Alfredo Castelli: una garanzia!), Diabolik t'è davvero piaciuto molto poco. Per un insieme di elementi: disegni spesso non al top; sceneggiature e storie più sempliciotte e prevedibili di quanto ti aspettavi; leggibilità troppo rapida (il ridotto numero di vignette per tavola e le battute limitate fanno sì che 200 pagg di fumetto "vòlino" in appena mezz'ora!). Diciamolo anche: il duo Diabolik/Eva Kant è più romantico che criminale... e te non è che sei l'uomo più romantico del mondo: sbaciucchiamenti di qua e "amore mio" di là, un po' fastidio ti danno! Quindi, dopo aver letto la maggior parte dei GDK di cui sopra, avevi deciso di "bocciare" Diabolik e, semmai, proseguire solo DK (se e quando avrà un seguito). Con tutto il rispetto di chi questo personaggio lo ama e lo legge da anni!
Poi però t'è arrivato l'ultimo lotto di GDK, quello contenente Il tesoro di Diabolik e Alla ricerca della Stella di Ampur, e qui le cose sono andate mooooolto meglio. Storie ben sceneggiate - quasi da giallo Mondadori, ben disegnate e più ricche di dialoghi. Anche perché più recenti (l'una del 2009, l'altra del 2011).
Morale: da acquistare solo dopo aver valutato volta per volta.

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