venerdì 8 marzo 2013

Il Dittatore. Ridere pensando

Ieri sera, facendo zapping in attesa che iniziasse la season finale di Awake, sei finito su SKY Cinema che trasmetteva Il Dittatore.
Ora, tu hai adorato quella volgarità di film che è Borat, e ti riprometti da sempre di vedere anche Brüno e Ali G (ma non lo fai mai...), perché Sacha Baron Cohen è genialmente dissacrante e tremendamente politically scorrect.

Brevemente,
Il Dittatore è la folle avventura dell'Ammiraglio Generale Aladeen, eccentrico dittatore dello stato immaginario africano del Wadiya (parodia dello stereotipo del classico tiranno arabo); un podestà infantile, violento, razzista e antisemita, circondato da guardie del corpo femminili... in una sola parola UN MITO, che viene convocato all'assemblea dell'ONU, a New York. Qui, però, viene rapito da un sicario assunto dallo zio, che preme per una costituzione che trasformerebbe lo stato del Wadiya in una democrazia (e che gli permetterebbe di controllare il 30% del traffico di petrolio e materie prime del paese). Il Generale riesce a scappare dal sicario e si ritrova a vagare per la città, diventando protagonista di decine di gag... e finendo per lavorare in una cooperativa no-profit vegana e femminista all'interno di una struttura anti-razzista e anti-oppressiva, gestita da un'ebrea!
Ora, al di là della mediocrità del film, che non è certo un capolavoro, quello che hai trovato meraviglioso sono le battute:
  • "Per me sono tutti arabi: gli arabi, gli ebrei, in negri, quei brutti frocetti blu di Avatar; in pratica chiunque non sia nato in America è tecnicamente un arabo"
  • "Ah, l'America: costruita dai neri e di proprietà dei cinesi!"
  • "Come potete vivere con la democrazia che riunisce nello stesso luogo ebrei, neri e femmine?"
  • "$ 20 al giorno per connessione a fottuto internet? Ma che cazzo! E accusano me di essere criminale internazionale!"
  • "Anche la Cina è una democrazia. Ahahahahahahahah!!!"
  • "Io ti condanno a vivere. Oh, mi dispiace, brutta notizia, è femmina. Dove la posso buttare?"
  • "Sono Mac Genius? E cosa fai? Perlopiù pulisco gli schermi ai portatili"
  • "Diritti civili? E cosa sono? Una presa in giro!"
  • "Così rischi di sembrare offensivo! Oh, grazie"
  • "La polizia qui è così fascista, e non in senso buono"
  • "Adoro quando le donne vanno a scuola. È come vedere una scimmia sui pattini. Inutile per loro, ma così adorabile per noi."
  • "Democrazia è quando conta il voto di tutti, invalido, nero o femmina anche"
  • "Sarà un maschio o un aborto?"
Il punto è che la comicità di Sacha Baron Cohen è una faccenda seria, che scarica il dolore del mondo, esorcizza il male, avverte le paure dominanti, scherzandoci sopra. Intanto, perché il modello di uomo maschilista rappresentato dal Generale e il modello di donna femminista rappresentato da Zoey, non sono altro che frutti partoriti dal nostro sistema malato: lui apparentemente macho e fascista, ma alla fine bisognoso d'affetto e sottomesso alla donna; lei femminista e votata al lavoro, ma con la volontà di somigliare in tutto e per tutto agli uomini!
Il film, e hai concluso, smette di essere divertente alla fine e, nella scena in cui il Generale, durante il suo discorso sulla democrazia, esorta la platea a chiedere all'America una dittatura, snocciolando i numerosi vantaggi, scopri che la democrazia occidentale non è mica tanto meno dittatoriale dei governi mediorientali:
"Immaginate America come dittatura! Potreste lasciare a 1% di popolo tutta ricchezza di nazione, potreste fare vostri amici ricchi più ricchi tagliando loro tasse e ignorare esigenze di poveri come salute, istruzione! Vostri media sembrerebbero liberi, ma segretamente controllati da una persona e da sua famiglia!
Potreste intercettare telefoni! Potreste torturare stranieri prigionieri e riempire le prigioni con un gruppo razziale di un certo tipo e nessuno protesterebbe! Potreste avere elezioni truccate! Potreste mentire su perché vai a fare guerra! Potreste usare i media per spaventare il popolo, in modo che appoggi politica che va contro i loro stessi interessi!
Lo so che è difficile per voi americani da immaginare, ma provateci, dai!"

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