lunedì 11 febbraio 2013

Watchmen

Dunque: ieri sera, certamente stimolato dalla recente uscita in fascicoli mensili del fumetto di Alan Moore e Dave Gibbons (che vergognosamente non avevi mai comprato prima, ma solo letto a scrocco...), ti decidi di dare una seconda possibilità al film Watchmen di Zack Snyder, regista acclamato dalla critica come il più visionario di questi tempi (etichetta che ricorda quella appiccicata, una trentina d'anni fa, addosso a Ridley Scott...).
Già, perché quando hai visto Watchmen al cinema (il 18 marzo del 2009) con la morosa (all'epoca ancora) e il "cognatone", seguendo il fasullissimo giudizio della cognata (è bellissimo, un capolavoro!), proprio non t'era piaciuto. Ma il fumetto... be', il fumetto è tutta un'altra cosa!
Una gran bella storia che rivela tutta la genialità di Alan Moore, oltre ad aver fatto da spartiacque tra il vecchio e il nuovo modo d'intendere il fumetto supereroistico, visto che per la prima volta esso presentava i supereroi più nell'aspetto umano e quotidiano che in quello straordinario e avventuroso, decostruendo l'archetipo del supereroe convenzionale invincibile e privo di problemi etici, personali e relazionali!
E allora, adesso che si fa un gran parlare di Watchmen a motivo dell'operazione "Before Watchmen", decidi di dare al film un'altra chance. "Tentativo di riscatto" che avevi concesso qualche mese addietro, ma senza poi cambiare opinione, anche a Il Cavaliere Oscuro: Il ritorno... già, perché l'ultimo film di Christopher Nolan proprio non l'hai digerito - troppa carne al fuoco e troppe differenze rispetto al fumetto, un Bane con la maschera di Darth Vader e un Robin che non era Robin...
E allora? Watchmen, il film, continua a non piacerti. Ottima la regia e la fotografia, ma le due ore e mezza passate davanti alla TV risultano lente e pesanti come quattro anni fa.
Personalmente, ciò che hai meno apprezzato del film è il suo essere poco adatto al grande pubblico: splatter eccessivo, dilemmi etici e politici non immediatamente comprensibili, soft porno esplicito (o forse questo l'hai gradito...). Invero, la pellicola è piuttosto aderente alla storia cartacea, ma il problema sta proprio nel fatto che Watchmen non è affatto tra i media adattabili alla celluloide!
Manco a dirlo, il tuo personaggio preferito era e resta Rorschach, vigilante solitario un po' fascista e molto disadattato, che non scende mai a compromessi (c'è addirittura chi si è "azzardato" a dire che gli assomigli pure!).
E giustamente non puoi non coltivare questa "somiglianza": quindi domani devi giocoforza acquistare la miniserie di Brian Azzarello e Lee Bermejo!


Voto: ★★

Nessun commento:

Posta un commento